GRU lasciate nei cantieri come CROCI
Lo Stato ha deciso di procedere “in corsa” a innumerevoli modifiche della normativa. Così come innumerevoli sono stati i chiarimenti che, di volta in volta, l’Agenzia delle Entrate ha elaborato a seguito dei quesiti formulati dai contribuenti. Modifiche, manovre, sempre “correttive” e MAI “risolutive”.
Oggi più che mai è evidente che “lo scienziato” redattore della norma abbia esposto a rischio di contenzioso i rapporti maturati nei contratti di appalto già sottoscritti. E quindi imprese, lavoratori e committenti.
Esempio è la paralisi dell’ultimo mese determinato dal conflitto della circolare della Agenzia delle Entrate 23/E dello scorso giugno (in merito al concorso di responsabilità del cessionario) con la PRATICA esigenza (anzi URGENZA) di riapertura del meccanismo delle cessioni dei crediti (!!) immobilizzate sui cassetti fiscali delle Banche —…apro 3 parentesi…(((da un punto di vista politico consiglierei – vivendo l’ennesimo periodo di campagna elettorale – di proporre la costituzione di una commissione di inchiesta avente ad oggetto il blocco delle cessioni condotto dagli Istituti di Credito sino a fine giugno corrente anno, guarda caso…poco dopo la decisione della BCE di alzare i tassi di interesse…ma questa è un’altra storia; chiuse le 3 parentesi))).
Nonostante la (presunta) buona volontà manifestata col Decreto Aiuti di sbloccare l’acquisto dei crediti, si corre il rischio di non concludere nulla se non verranno introdotti dei SERI correttivi-risolutivi (formulati però da giuristi ed economisti che conoscano bene la materia della “interpolazione tra norme e loro efficacia”). Come ad esempio introdurre un meccanismo di esonero di responsabilità ed esclusione del vincolo solidale (attualmente in atto) dell’ultimo cessionario (ovviamente previe verifiche e filtri “NON BUROCRATICAMENTE FARRAGINOSI).
In tutto ciò, se si volesse veramente salvare il salvabile (per committenti, imprese e maestranze) si dovrebbe subito prevedere per le UNITÀ UNIFAMILIARI la proroga della data dell’imminente 30/09/22 (riguardante la realizzazione del 30% dei lavori in appalto) al 31/12/22 (con fine lavoro al 31/12/23) così da allineare – quanto meno – la norma con quella prevista per i condomini e consentire a coloro che hanno già investito somme di denaro (acconto professionisti e imprese) la possibilità anche di un decalage per tutto il 2024.
Intanto i cantieri sono fermi, le gru in essi lasciate appaiono come croci e i tubi innocenti dei ponteggi potrebbero essere utilizzati per crocifiggere qualcuno…