A.I. Act : in attesa della conversione formale, occorre formazione aziendale.
Non v’è dubbio che l’UE oggi si erga a leader mondiale nella regolamentazione della nuova tecnologia.
Con l’approvazione dell’AI Act, a breve, sarà il Consiglio Europeo ad adottare il nuovo impianto normativo (prima che diventi legge). Ma vi è un delicatissimo equilibrio da mantenere (e ciò aumenta sensibilmente la responsabilità dell’UE): spinta all’innovazione da un lato e, dall’altro, tutela dei diritti umani, tenuta della democrazia e dello stato di diritto; ivi compresa la sostenibilità ambientale.
Se occorreranno due anni prima che il nuovo Regolamento sarà applicabile, occorre evidenziare che alcune sue parti importanti entreranno in vigore prima:
– divieto all’utilizzo dei riconoscimenti biometrici (6 mesi);
– codici di buone pratiche (9 mesi);
– controlli sui sistemi IA per finalità generali (12 mesi);
– obblighi per sistemi ad alto rischio (36 mesi)
Pertanto anche la consulenza legale specializzata, in favore delle aziende, necessità di una velocizzazione pratica della sua attività (si prevedono sanzioni sino a 35 mln si € e il 7% del fatturato in alcuni casi).
È certamente un forte passo avanti nella coniugazione di leadership innovativa e diritti fondamentali. Ma fino a che punto questi ultimi saranno tutelati non è facile intuirlo.
La previsione certa è invece che, anche su tale ultimo aspetto, occorra motivare le aziende ad adottare non una “semplice autoregolamentazione”. Ma “strutturarla” in modo ragionato e secondo una precisa tabella di marcia per l’attuazione graduale della legge (quindi parallelamente agli adempimenti volontari). Consigliata, appunto, da Professionisti.
Nuovi modelli organizzativi sono alle porte. Siamo pronti ad essere a fianco delle delle imprese che vorranno adeguarsi e formarsi secondo una visione futuristica del mercato ed in ottica di adottare le più corrette tutele della propria attività.