Imprese agricole/normativa catasto incendi e divieti
È ormai evidente la vulnerabilità delle imprese agricole a seguito dei frequenti incendi delle superfici forestali. Banale e inutile è proporre sofisticati calcoli economici per la quantificazione dei danni alle attività produttive della filiera alimentare (vitigni, uliveti, seminativi etc…). La grave questione non riguarda solo gli investimenti ma anche i DIVIETI conseguenti ai roghi che colpiscono le aziende.
L’art. 10 della legge 353/2000 ha infatti imposto cause ostative in ordine (1) al cambio di destinazione d’uso per 15 anni, (2) al divieto per 5 anni delle attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale, (3) all’ulteriore divieto per 10 anni di costruire, (4) ancora a quello di contrattualizzare il pascolo.
Ne conseguono gli effetti catastrofici ricadenti sugli accordi commerciali e di finanziamento in corso (suscettibili di revoca), sui contratti di fornitura e sugli affitti di fondi rustici.
La norma ha anche previsto l’OBBLIGO per i Comuni di aggiornare il Catasto delle aree percorse dal fuoco (ciò essenziale per far valere i suddetti divieti). E il Legislatore ha previsto – già nel 2021 – che abbiano valore gli aggiornamenti pubblicati sui siti internet dei Carabinieri Forestali e del Corpo Forestale. Ma tali aggiornamenti vengono messi in discussione a seguito degli interventi dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile (rendendo alquanto confusionario e vano l’aggiornamento catastale).
Eppure è notevole il punto percentuale (%) del PIL generato dalle imprese agricole in Italia le quali meriterebbero migliore tutela.
Occorrono investimenti dello Stato per il potenziamento dei sistemi di RADIOCOMUNICAZIONE del Corpo Forestale (si veda ad es. l’empasse della regione siciliana che ha clamorosamente mancato il finanziamento UE di 36,4 Mil. destinato ai sistemi di sorveglianza antincendio).
Occorrerebbe prevedere la installazione di una DORSALE DIGITALE PLURICANALE in ottica preventiva e promuovere una convenzione con l’Agenzia Spaziale Italiana per l’utilizzo delle immagini satellitari.
Gli investimenti autonomi delle aziende (soprattutto delle piccole e medie imprese agricole) in materia di sicurezza, sebbene consigliati dai consulenti, non possono essere sufficienti per scongiurare i danni che, in diverse occasioni, non sono risarciti dalle compagnie assicurative.