Superbonus: il sequestro del credito fiscale oggetto di frode
A seguito delle ormai note vicende in materia di “Superbonus” legate al blocco delle cessioni dei crediti, appare di altrettanto certa attualità la vicenda che lo Studio Legale Galluppi di Cirella sta affrontando in questi giorni.
La questione è quella del sequestro del credito fiscale oggetto di frode (presunta). In particolare della estensione (per responsabilità solidale) della misura cautelare nei confronti del soggetto che ha acquistato il credito, sebbene in buona fede.
Sul punto occorre rilevare il rischio che anche tali crediti possano essere “congelati” in ragione degli effetti del sequestro applicato al destinatario della misura cautelare (in via solidale); ciò in virtù di un principio valido, comunque, in materia tributaria per i casi in cui le detrazioni siano viziate e/o inesistenti.
L’attenzione che lo Studio Legale rivolge con le azioni di tutela penale a favore della propria Clientela in materia di contratti di appalto si sostanzia in una nuova interpretazione della circolare E/33 dell’Agenzia delle Entrate (a mio giudizio quindi valida anche in caso di imputazione penale provvisoria) e applicata in ambito tributario.
Nei mesi scorsi, in più interventi, si consigliava alla Clientela di catalogare la documentazione attestante gli specifici e singoli passaggi di cessione dei crediti ai fini dell’ottenimento delle detrazioni.
Tale strumento di protezione, se collazionato e accompagnato da relativa relazione difensiva (anche in forma peritale), assume rilevanza probatoria dinanzi al Tribunale del Riesame in ragione delle domande di dissequestro dei crediti fiscali; così come delle quote societarie (misura specifica e di contestazione delle violazioni degli obblighi sull’anti-riciclaggio, come nel caso che ci vede impegnati).